lunedì 16 febbraio 2015

Recording & Mixing: Jungle ONE MIC drum

Microfonare  una batteria ( un po' jungle) non è mai stato così facile!!!!  UN MICROFONO!!! UNO SOLO!

Prendete un sm57 ponetelo tra la cassa ed il rullante (con la capsula che vede il battente della batteria) ed il gioco è fatto (o quasi).
Rimaniamo sempre stupiti dal fatto come possa essere interessante il suono in questa posizione (usata a dire il vero anche in multi mic setup).
La parte divertente arriva durante il mixing. Inserite un compressore (in serie) e cercate di ottenere un GAIN reduction di almeno 20 db (nel nostro caso fatto con il distressor che ha nella funzione NUKE ((rapporto oltre20:1)) una pasta clamorosa). Settaggi tipici possono essere quelli di attacco da 0.1 a 1ms ed un release da 50ms a 100ms (per lasciare un po' di respiro).

Se volete, provate ad inserire un flanger ed avrete una ricetta base per un bel JUNGLE LOOP!! Potete ascoltarlo nell' esempio su Soundcloud

ENGLISH

Miking a Drum (a little "jungle oriented") It has never been easier !!!! A MICROPHONE !!! JUST ONE MIC!!

Take an SM57  place it between the kick and the snare (with the capsule seeing the side of the beater as you can see in the video ) And The Game is Done (or almost!).
We are always amazed by the fact  how it sounds interesting  just one MIC for the drum set in this position .
The fun part comes when mixing. Inset a  compressor  and try to get a good amount of GAIN reduction (at least 20 db (In Our Case Made with Distressor That Function In NUKE ((ratio oltre20: 1)) A sensational pasta!!!. Typical settings with a general compressro  can be of attack from 0.1 to 1 ms and a  release 50ms to 100ms (to leave a bit 'of a breath).





Sound clip with  flanger ..

(c) 2015  Audioworks  recording studio.




domenica 8 febbraio 2015

La tecnica di ripresa e missaggio M/S recording.

Una tecnica interessante nella ripresa microfoninca e' quella denominata MID SIDE recording.

Il concetto deriva dal fatto di sfruttare le diverse configurazioni polari di due microfoni una a doppia figura ad otto ed un altro cardiode deputato a raccogliere le informazioni centrali.

Il vantaggio è quello di avere un grande panorama stereo controllabile in fase di mix utilizzando la seguente procedura.



Nel seguente shot possiamo notare che 

1) Canale del MIC è posto al centro del panorama (0)
2) il canale mid side viene duplicato e spostato all' estrema sinistra e destra con il canale duplicato invertito di fase.
Abbiamo così ottenuto una scomposizione del segnale dove troveremo nei cursori side il contenuto laterale e nel middle quello centrale. 
Per la tipologia di ripresa questa tecnica è utilizzata per diverse sorgenti dove la spazialita' e l' ambiente devono essere una caratteristica importante della ripresa. 
Nel nostro esempio video potete ascoltare come suona la procedura  applicata ai ROOM MICS per la ripresa di una batteria (anche i due  canali MID e SIDE).

 

lunedì 5 gennaio 2015

ASCOLTIAMO e VEDIAMO le differenze tra un file PCM (non compresso) ed un MP3

In questo video abbiamo effettutato un "semplice" esperimento. Trovare e far sentire le differenze tra un file convertito PCM ed uno con codifica MP3.
Un segnale PCM (pulse code modulation) sta ad indicare un processo di campionamento del segnale audio che in riproduzione (digitale analogica) restituisce quello acquisito durante la conversione Analogico - Digitale.
La codifica MP3 che per il suo scopo  nativo (risparmiare  megabyte) è di tipo lossy (come quasi tutte le compressioni) ha guadagnato una enorme popolarita'  all' inizio del decennio  scorso quando la capacita' dei supporti erano ancora molto limitate, (si parlava di capacita' di centinaio di Megabyte nei casi migliori). Oggi  il suo uso appare anacronistico, salvo un uso di archiviazione, ma anche qui si parlerebbe di un'archiviazione anomala in quanto non preserva l' originale.
L' esperimento si è svolto in questo modo:
preso un segnale PCM, lo abbiamo sincronizzato perfettamente con un suo duplicato mp3 invertito di fase.
La fisica ci dice che due onde sinusoidali in controfase e ampiezza identica danno come risultato un segnale nullo quindi se fossero identici i due segnali avremmo come risultato sonoro il silenzio....  invece  rimangono i cosidetti artefatti, ovvero tutto quello che viene rielaborato e riorganizzato durante la codifica mp3 (a 1:14 circa).


Nel video si può ascoltare e vedere chiaramente quello che determina la differenza tra i due formati; riduzione dello spettro oltre i 10khz, minore immagine stereofonica, minore profondita' e chiarezza nelle medio basse.

(c) 2015. Audioworks Recording studio Latina.

CLOSE MIKING & ROOM MIKING: amplificatori per chitarra.


Il suono della chitarra elettrica dipende da tanti fattori e non  ultimo  il microfono  che "traduce" definitivamente il suono dal mondo reale a quello della nostra Digital Audio Workstration (DAW).
Potremmo dilungarci sui vari modelli , tipologie e classici trasduttori utilizzati negli studi, qui invece vogliamo dare qualche informazione sulla POSIZIONE (dai 3 ai 15 cm) dagli stessi microfoni di fronte al cono dell' 'amplificatore.
Premesso che, come al solito, non c'è una regola assoluta ma dipendende dal tipo di suono che meglio si sposa nella tessitura della produzione e che ogni esplorazione è sempre ben accetta, in generale possiamo dire che:

1) La posizione del mic  che guarda dalla capsula al centro del cono (dove c'è quel piccolo cerchiolino oggetto di pressione da parte di tutti, bambini inclusi!) tende ad essere molto "noisy", esageratamente ricca di frequenze  medio alte e meno prominente sulle basse.



2) la posizione spostao sul lato del cono è più equilibrata quasi naturale nello spettro medio e di conseguenza anche il bilanciamento con le  basse sembra guadagnarne (un pò penalizzato nella posizione centrale).



3)  Laterale fuori asse è un altro buon compromesso




In entrambe i casi il suono può essere ulteriormente "equalizzato" se allontaniamo (anche di qualche cm) il mic dall' ampli. Questa operazione direi che può essere sperimentata cercando di rimanere nella zona  del suono diretto prima che le riflessioni (e quindi campo riverberante) iniziano a farsi nette e distinte. Questa è in breve la differenzA tra CLOSE MIKING e ROOM MIKING dove in quest' ultime è chiaramente avvertita la presenza della stanza.
4)   Il Room Miking viene spesso impiegato tramite mic a condensatore o a nastro mentre il close miking trova nei dinamici (sm57, 421 etc ) il naturale impiego anche per la particolare resistenza a grandi pressioni ravvicinate..  Il suono della stanza "mixato" con il suono close è in diversi casi utilizzabile, oltre che  da solo; anche qui  l' esplorazione delle varie posizioni e distanze rispetto all' ampli sono determinanti.
 Mancando l' effetto prossimita' la presenza delle basse è meno accentuata rispetto a quella close miking ma ancora una volta sottolineiamo come può essere vantaggioso in caso di mix gia' pesantemente affollati nella fascia medio bassa.. (oppure un taglio sulle basse naturali...)














Alla prossima!


2015(c) by Audioworks - Recording studio - Latina.